Stefano Mazzonis e il Ritorno alle Origini dell'Opéra
Si usano le opere d'arte per guardare a fondo nella propria anima.
Si usano le opere d'arte per guardare a fondo nella propria anima.
Il calendario dell'anno andato è pronto per essere buttato via: vorrei farlo, ma qualcosa mi trattiene.
Dentro a un filo d’erba c’è un’intera biblioteca.
Immaginate di ritrovarvi soli, mentre camminate su di una strada asfaltata.
Italiani! Ah, la parafrasi. Ma quant’è preoccupante, oggi?
Per molti, nell’era della tecnica, la filosofia è un fiore reciso.
Senza emozione, è impossibile trasformare le tenebre in luce e l’apatia in movimento, diceva Jung.
È un limite, la brevità, che contiene in sé le molteplici pulsioni della creatività.
Nella corsa contro il tempo ogni sosta è un respiro agognato, un graffio inciso nella gola, tra ferite mai sanate.
Come afferma Bergson, la percezione è movimento; corpo, ambiente e fenomeno non sono statici, e il dato sensoriale si trasforma in stimolo per l’individuo che coglie una serie di informazioni e di qualità.
Uno dei sogni impossibili dell’uomo è l’eternità.